Domenico Sigalini – Presidente del COP

Oggi, il più delle volte, in una parrocchia «normale», la gente pensa: «Qui c’è un prete che ha un sacco di cose da fare, deve convertire la gente, deve tenere i ragazzi, deve seguire gli anziani… Poverino! È il prete che deve annunciare Gesù Cristo e i laici e, se si lasciano convincere, possono ascoltarlo e aiutarlo!». Sembra quasi che Gesù sia morto per i preti, e i laici aiutino Gesù a tenerli in piedi. Proviamo invece a invertire prospettiva. Gesù è venuto al mondo per salvarci tutti, è morto perché ogni persona possa essere felice, perché ogni persona sia salva, faccia della sua vita un capolavoro di bontà, di generosità, di vita bella, perché i giovani si prendano in mano la vita e cambino il mondo in un regno di giustizia e di pace. «Ma come faranno questi uomini a vivere così, quando io non ci sarò più?», si è domandato Gesù. «Invento qualcuno che li aiuti al posto mio, che faccia il pastore come l’ho fatto io, che li aiuti a essere docili allo Spirito… invento i preti». Quindi allora sono i preti al servizio dei laici, non viceversa. La parrocchia è una comunità di battezzati che si fanno aiutare dal prete a vivere la comunione e la missione, la bellezza della vita cristiana e la testimonianza. Gli adulti e i giovani stessi sono i responsabili che la chiesa sia per i giovani, non i preti. I giovani devono tenere aperto un oratorio, non i preti; i giovani devono fare associazione, non i preti; i giovani devono dialogare o stanare da tutte le discoteche possibili i loro coetanei, non i preti; i giovani e gli adulti, i ragazzi e le ragazze devono rendere bella la domenica, non i preti, i laici devono darsi da fare per formare i cristiani, non solo i preti, la famiglia educa i figli alla fede, non i preti.

Come allora immagino un vero laico cristiano oggi?

 … né talebano, né invertebrato, né cultore di magia

I laici cristiani sono persone che non vanno collocate dentro una logica strumentale ai bisogni di una parrocchia, ma provocate a verificare di continuo la qualità della propria esperienza di fede e non l’efficienza nell’assolvimento delle eventuali funzioni. Sono chiamati a farsi carico della non–fede di tanti loro amici: dell’esplicito rifiuto della fede, ma anche della fatica di credere, delle domande che molti rivolgono alla fede e alla vita. Sono laici, giovani e adulti, che si prendono carico della propria stessa fatica di credere e della rigenerazione della propria fede: ognuno di noi ha infatti bisogno di una cura nuova per la propria fede, di mettersi davanti al mistero del Signore e al Vangelo in modo nuovo, ritrovando il sapore della fede e delle parole con cui la esprimiamo.

 … maturo nella sua vocazione e nella consapevolezza di essa

Una parrocchia che affida il suo essere missionaria alla maturità di fede dei suoi giovani e adulti laici è una comunità che allarga indefinitamente le proprie potenzialità missionarie: è una comunità che può raggiungere le famiglie; gli ambienti di lavoro; gli spazi della cultura, della vita amministrativa, della scuola, del tempo libero, della stessa trasgressione e sballo.

… che non ha paura di diventare adulto nella fede

Immagino laici che sanno camminare verso quella maturità di fede che permetta loro di stare in piedi da soli nei luoghi ordinari della vita; che permetta loro quella maturità per affrontare il dialogo con le persone di oggi, con coloro che sono più chiaramente in ricerca… un dialogo aperto e credente sui grandi temi della vita.

 … con una esplicita vocazione, mai generica

Il fondamento sta nel battesimo, non nell’indice di gradimento di un presbitero o di un religioso. È per natura figlio di Dio e per battesimo fratello di Gesù Cristo, chiamato a conformarsi a lui, ad amare come lui, a vivere la storia come lui, a essere missionario come lui.

Un laico realizza la sua vocazione se accoglie la Parola; se è attivo e responsabile nel costruire luoghi umani e umanizzanti nel continuo suo abitare “non luoghi” nello studio, nel lavoro, nel tempo libero, nel tempo dello svago e dell’amicizia; se è capace di tessere modalità nuove di relazione vincendo la comoda fuga nel virtuale.

Nodi critici della maturità laicale

La formazione dei laici oggi deve misurarsi con alcuni nodi critici sollecitati in misura particolare dalla situazione socioculturale nella quale siamo coinvolti. Ne elenco alcuni: il problema del senso della vita, l’incontro con il mistero del volto di Gesù, la sfida della libertà, la dimensione morale dell’esperienza.  

Per concludere, i laici cristiani non sono specialisti della parrocchia, ma specialisti della santità laicale. Bisogna riscoprire quanto è bello essere cristiani, essere battezzati, essere sacerdoti, re e profeti del regno di Dio.

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