Pier Giuseppe Accornero – sacerdote, giornalista, scrittore
Aprile e maggio 2025 sono stati molto impegnativi per la Chiesa cattolica con la morte di Papa Bergoglio (21 aprile), con il Conclave e l’elezione di Francis Robert Prevost-Leone XIV (8 maggio). Mesi laboriosi anche per il mondo dell’informazione dal quale raccogliamo qualche frammento.
Morte di papa Francesco
«Grazie Francesco» (Avvenire); «Il testamento del Francesco. Sofferenza offerta per la pace e la fratellanza» (L’Osservatore Romano); «Agitatore sociale e riformatore della Chiesa. Ha svolto un ruolo di primo piano nelle questioni sociali con critiche senza precedenti al sistema capitalista. Considerato da alcuni un audace riformatore e da altri poco propenso a difendere la tradizione, ha dovuto affrontare gli scandali sessuali nel clero» (El País); «Capo rivoluzionario della Chiesa cattolica. Ha concentrato l’attenzione sulla povertà e la disuguaglianza, definendo il capitalismo sfrenato “sterco del diavolo” (cfr. «Lo sterco del diavolo. Il denaro nel Medioevo» dello storico Jacques Le Goff, n. d. r.). Ha pubblicato un’enciclica («Laudato si’» n. d. r.) sull’ambiente chiedendo alle nazioni ricche di pagare il loro “grave debito sociale” con i poveri» (The Guardian); «Difese gli esclusi e si scontrò con i tradizionalisti. Il Papa rivoluzionario ha rimodellato la Chiesa, ha difeso gli emarginati e ha combattuto i tradizionalisti, che lo accusavano di annacquare gli insegnamenti della Chiesa» (New York Times); «Un Papa venuto dalla fine del mondo» (La Nación); «Il Papa che ha rivitalizzato la Chiesa e non si è mai allontanato dalla politica argentina» (Clarín); «Adieu» (Le Figaro); «Il Papa del popolo» (Le Parisien); «Perdimus Papam» (Libération).
«Il Papa che voleva riformare la Chiesa» (La Croix e Les Échos); «Il Papa che ha scosso la Chiesa e ha dato voce agli esclusi» (El Mundo); «Addio a Francesco, un Papa coraggioso» (La Vanguardia); «Lascia una Chiesa instabile, modernizzata solo con piccole riforme. Ma anche una comunità mondiale di credenti profondamente toccata. Ha liberato il papato dalla torre d’avorio e si è mostrato un Papa presente tra i credenti» (Bild e Der Tagesspiegel); «Il mondo piange Papa Francesco» (Die Welt). «Ultima benedizione pasquale e il suo lavoro fu compiuto» (The Daily Telegraph); «Modernizzare il papato nell’era del populismo e della polarizzazione» (Financial Times); «Ha segnato molti primati e non ha mai smesso di introdurre riforme nella Chiesa» (BBC); «Ha cambiato l’approccio della Chiesa, se non la sua dottrina. È stato una figura riformista: con le sue aperture e la sua empatia ha ridisegnato il papato» (The Washington Post); «Un uomo di pace» (The Today). «Ha cercato di riorientare la Chiesa cattolica verso la promozione della giustizia sociale ed economica piuttosto che verso i tradizionali insegnamenti morali; ha lottato contro lo persistente scandalo degli abusi sessuali del clero» (Wall Street Journal).
«Il papato di Francesco non ha precedenti nei tempi moderni. Ha portato uno stile unico in Vaticano. Ha rinunciato all’opulenza. In Argentina lavorò come custode e buttafuori in un bar» (Cnn, notizia sorprendente e inedita, n. d. r.); «Amico dei poveri, campione della libertà palestinese» (Arab News); «Il Papa preferito dal popolo e dagli atei» (Público); «Morte di un rivoluzionario» (Times of Malta); «Tace una voce semplice» (Tribune de Genève); «Il Papa dei dimenticati» (Le Temp); «Un Papa irripetibile» (l’Unità); «Il Papa che ha ribaltato la Chiesa» (Il Foglio). «Il suo pontificato è caratterizzato da misericordia, inclusività, umiltà e una profonda preoccupazione per l’ambiente e gli emarginati» (Times of India).
Elezione di Leone XIV
«Habemus Papam, Robertum Franciscum Prevost, qui sibi nomen imposuit Leonem XIV» (L’Osservatore Romano); «La fossa del Leone» (Il Manifesto: nel 2006 presentò Benedetto XVI «Il pastore tedesco»); «Un americano a Roma» (Domani); «Il Papa americano: pace» (Corriere della Sera e Bild); «An American Pope. Un Papa americano. Scelta una via di mezzo» (New York Times); «Papa di Chicago. Dio benedica l’America. Leone XIV è il primo Pontefice che viene dagli Usa» (New York Post); «Il primo Pontefice americano cercherà di unire una Chiesa divisa» (The Washington Post). «Il cardinale Robert Francis Prevost primo Papa americano. La sua visione del mondo appare in contrasto con America First» (Politico e The Hill); «Da tempo esisteva una sorta di preclusione contro un Papa americano, ma Prevost appariva eleggibile anche perché è cittadino peruviano e ha vissuto per anni in Perù» (Chicago Tribune); «Per chi a Chicago è cresciuto nella vecchia parrocchia Santa Maria Assunta sulla 137ª Strada, non è una sorpresa che uno di loro sia stato eletto» (Chicago Suntimes); «In Dio confidiamo: il nuovo papa è americano» (Time); «”Il male non prevarrà”: il primo Papa degli Stati Uniti promette di costruire ponti. Aveva criticato l’amministrazione di Donald Trump per le politiche sui migranti» (Guardian e ABC);
«Il Papa missionario venuto dall’America» (Le Figaro). «Un Papa dagli Stati Uniti per tutti i mondi» (El Mundo); «Leone XIV sulla scia di Francesco» (El Pais); «Un leader con esperienza globale. Darà seguito alle riforme di Papa Francesco»» (CNN); «Leone XIV ha ringraziato Francesco e salutato la sua ex diocesi in Perù in spagnolo» (La Nación); «Leone XIV, un progressista fedele a Francesco che è riuscito a convincere l’ala conservatrice. Profondo conoscitore dell’America Latina» (El Clarin); «Ha qualità sufficienti per far fronte alle sfide che ha davanti a sé» (El Comercio, Lima); «Chicago in Vaticano, quello che il nuovo Papa americano significa per la Chiesa cattolica» (Financial Times); «Il missionario diventato Papa. Scegliendolo, i cardinali hanno mostrato che la loro principale preoccupazione è una Chiesa sensibile alle periferie» (La Croix); «I temi delicati del nuovo Papa: violenza sessuale, crisi delle vocazioni, riforma della Curia» (Le Monde); «Papa missionario venuto dall’America. Dovrà prolungare l’impulso dato da Francesco. Il lavoro è immenso» (Le Figaro); «Leone al balcone» (Liberation); «Essere uniti, non avere paura» (Le Parisien).
«Nel primo discorso ha sottolineato le riforme del predecessore» (El País); «Un Papa degli Stati Uniti per tutti i mondi. Ha messo d’accordo i porporati del nord e del sud del continente americano» (El Mundo); «Un Papa scelto per una Chiesa missionaria, aperta al dialogo e all’amore. Nel suo pontificato, che si prevede lungo, avrà tempo per le riforme che il suo predecessore aveva iniziato» (La Vanguardia); «Un Papa che non è nelle corde di Trump. Anche se il presidente degli Stati Uniti festeggia, è probabile che si verifichino conflitti con l’amministrazione di Washington» (Der Spiegel). «”La pace sia con voi”. Il richiamo di Leone XIV alla pacificazione disarmata e disarmante di Cristo» (Avvenire); «Costruire ponti per la pace» (Il Sole 24 Ore); «Un Leone per la pace» (Il Fatto Quotidiano); «Il Papa americano» (la Repubblica); «Il Papa americano: pace» (Corriere della Sera); «Leone d’America» (Il Giornale); «Trump trova un Leone» (Milano Finanza); «Il Papa dei due mondi. È l’anti-Trump della nuova America» (La Stampa); «I buoni auspici per un Papa nato nella culla del capitalismo» (Il Foglio). «Sarà un altro Bergoglio? Un democristiano dell’ala riformista» (La Verità); «Non è Francesco» (Libero).
Due commenti di un quotidiano torinese
«Il Vaticano? Non molla il potere» sentenzia un matematico ateo: «Mi sembrano tutti ignari della matematica e di vivere nel XXI secolo». Pensandosi ancora nel Medioevo, spara: «La Chiesa ha sulle spalle una storia tremenda. Di inquisizioni, di violenza, di potere temporale dai Borgia in giù. E poi quando uno sente invocare lo Spirito Santo sul Conclave, quando sappiamo benissimo che sono i cardinali che fanno il bello e il cattivo tempo, si resta interdetti. Chi ci crede più a queste cose?». Sorpreso dall’elezione di un Pontefice matematico: «Caro Papa ti scrivo: noi uniti per formazione ma divisi dalla vocazione». Poi un noto e bravissimo commentatore politico si esercita anche nell’informazione religiosa-vaticana e inanella una serie di svarioni: A) «Passando da “papa eletto” a “papa regnante”»: lo Stato Pontificio e il potere temporale sono finiti. da 155 anni; B) «Curia italiana». Mai esistita: dal 1964 c’è la Conferenza episcopale con i suoi uffici; C) «La Chiesa romana ha perduto da tempo la sua centralità». No, è la Chiesa italiana che ha perduto centralità; D) «Il “partito romano” aveva spinto Ratzinger alle dimissioni». No, Benedetto XVI si è dimesso per «ingravescentem aetatem, età avanzata» (86 anni); E) «Sacri Palazzi». No, «il Palazzo apostolico»; F) «Portare sul trono». No, sul «soglio o cattedra».