Domenico Sigalini – presidente del COP
Speravamo nell’impossibile dopo che avevamo visto a Pasqua papa Francesco salutare tutti con il suo affanno, ma sempre con la sua espressione paterna, fraterna, di amico, di sostegno di tutti, buoni e cattivi cha siamo, credenti o no, di destra o di sinistra, di chiesa o contro la chiesa; per lui siamo sempre stati tutti fratelli in Cristo.
Ero di fronte alla grotta di Lourdes, stavo per iniziare alle 10 la Messa di pasquetta con un pellegrinaggio di ammalati, da tutta Italia, del Centro Volontari della Sofferenza. Ci viene un signore trafelato a dirci che è morto papa Francesco, ce ne assicuriamo immediatamente, era appena stata data la notizia alle 9,47 e ci siamo raccolti in silenzio subito, tra il confesso e il Signore pietà, con tanti occhi lucidi di lacrime. E, alla prima preghiera solenne della gioia pasquale, abbiamo affidato a Dio la persona di papa Francesco.
Tutti in carrozzella, o aiutati da stampelle, assistiti da amici, familiari e volontari ci siamo sentiti orfani, ma sicuri di avere una protezione in cielo. Alla sera alla fiaccolata sotto un po’ di pioggia non abbiamo potuto dimenticare papa Francesco e sentircelo vicino nel pellegrinaggio della vita.
Esprimo questo commiato da papa Francesco anche a nome di tutto il Centro di Orientamento Pastorale.