Domenico Sigalini – presidente del COP

Stamani ci si è svegliati tardi, perché abbiamo iniziato l’anno nuovo stanotte: spumante, panettone, auguri, sentimenti di nostalgia per noi adulti, di attesa del futuro per i giovani, una preghiera a Dio dopo il Te Deum di ieri sera perché ci accompagni con la sua bontà anche quest’anno.

Non siamo tristi e adattati come il venditore di almanacchi, che promette felicità ad ogni anno e che viene sapendo che è una pia illusione. Noi siamo convinti che sarà un altr’anno che ci avvicinerà a Dio sempre più, un altr’anno che ci vedrà attenti alla sua Parola che leggeremo in stereo: con la Bibbia e il giornale, con una finestra aperta sul mondo e l’altra verso l’eternità.

Ci attende un anno impegnativo, come tutti del resto, ma, forse, questo 2024 ci vedrà a lottare contro la depressione economica e, soprattutto, quella spirituale. Non ci facciamo incantare da soluzioni di mercato, abbiamo bisogno di ripensarci uomini fino in fondo, carichi di dignità, dotati di grandi capacità di solidarietà. Vogliamo mettere al centro la persona, orgogliosi di poter scavare in questa nostra umanità che Dio ci ha regalato, tutte le qualità di vita che, rinforzate dalla fede, sapranno essere all’altezza di ogni difficoltà. Soprattutto non vogliamo pensare solo a noi: ci sta a cuore ogni uomo, prima di tutti i poveri; e sappiamo che, se partiamo da loro (come papa Francesco ci ricorda continuamente), le nostre crisi si risolvono al meglio.

Loro sono la purezza della visione della vita; la loro voglia di vivere nonostante tutto, la loro tenacia nell’affrontare ogni giorno la vita; non le finanze sono il futuro del mondo, ma loro, che avremo sempre con noi e ci permettono di gioire dello sposo, il Signore Gesù, che non ci abbandona.

Loro ci donano la pace, se li aiutiamo a vivere, a sperare, a difendere la loro dignità che viene calpestata.

La pace ci viene dai poveri, dal nostro impegno per loro. Non possono essere preda di nessuno perché per il mondo non contano niente, hanno solo la saggezza della fiducia in Dio che manca a tutti noi che ci crediamo autosufficienti.

Buon anno!