Pier Giuseppe Accornero – sacerdote, giornalista, scrittore

La domanda, drammatica è: la Chiesa cattolica tedesca sta precipitando nello scisma? Mons. Georg Bätzing, vescovo di Limburg e presidente della Conferenza episcopale, si dice «sollevato», perché in recenti incontri con la Santa Sede «è stato messo sul tavolo tutto, tutto: critiche, istanze, proposte, riserve di Roma e perplessità. Non c’è alcuna volontà di mettere in piedi uno scisma. Siamo cattolici e quello vogliamo rimanere». Ma i fatti sembrano andare in una direzione diversa.

Il cammino sinodale tedesco è partito prima del Sinodo della Chiesa universale, su iniziativa dell’episcopato e dei cattolici tedeschi. All’origine l’esigenza di affrontare la grave crisi innescata dallo scandalo degli abusi. Il 25 novembre 2023 si viene a sapere che il 23 ottobre – quando era in corso la prima sessione del Sinodo mondiale sulla sinodalità (4-29 ottobre) – il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin ha scritto chiaro e netto, a nome di Francesco, ai 63 vescovi tedeschi e al segretario dell’episcopato: «Il Cammino sinodale non è in sintonia con la via sinodale universale ed è necessario rispettare il percorso della Chiesa universale ed evitare l’impressione che siano iniziative parallele». I cattolici tedeschi votano per la costituzione di un «Consiglio o Commissione sinodale, direttivo e decisionale», da istituire entro il marzo 2026, di cui il Papa nega il diritto all’esistenza: «Non si armonizza con la struttura sacramentale della Chiesa. La sua costituzione è interdetta dalla Santa Sede con lettera del 16 gennaio 2023, da me approvata in forma specifica». Il Sinodo tedesco ha discusso di vari temi: benedizione alle coppie dello stesso sesso; cambiamenti nella morale sessuale; celibato sacerdotale; potere clericale; contrasto degli abusi, ruolo delle donne, diaconato e sacerdozio alle donne.

Ideologia del gender

I delegati della Chiesa tedesca – che diede i natali a Martin Lutero (1483-1546) e a Joseph Ratzinger-Benedetto XVI (1927-2022) – votano che l’ideologia del «gender» sia accolta nella Chiesa, inclusa la modifica dei documenti di Battesimo. Qualcuno si chiede se la Chiesa tedesca sarebbe arrivata a questo punto se sul soglio di Pietro ci fosse ancora il tedesco Benedetto XVI. Si prepara uno scisma? Il canone 1752 del Codice canonico afferma: «La salvezza delle anime deve sempre essere la legge suprema. “Salus animarum suprema lex” perché questo è il sommo bene». Il «Catechismo» definisce «lo scandalo l’atteggiamento o il comportamento che induce altri a compiere il male. Chi scandalizza si fa tentatore del prossimo: attenta alla virtù e alla rettitudine; può trascinare il fratello alla morte spirituale. Costituisce una colpa grave se chi lo provoca induce altri in una grave mancanza» (n. 2284).

Sacerdozio femminile

«Il Papa ha ripetutamente ed espressamente riaffermato» ciò che Giovanni Paolo II scrisse nella «Ordinatio sacerdotalis» (22 maggio 1994): «La Chiesa non ha nessuna autorità di conferire l’ordinazione sacerdotale alle donne». Francesco ribadisce più volte il ruolo e la dignità delle donne – «dato che una donna, Maria, è più importante dei vescovi» («Evangelii gaudium», 24 novembre 2013) – e avverte delle «conseguenze disciplinari» per coloro che contravvengono alla dottrina, compresa la scomunica per «tentativo di ordinare una donna».

Benedizione delle coppie omosessuali

Parolin critica la proposta di benedire le coppie omosessuali: «La Santa Sede si è già espressa chiaramente con il documento della Dottrina della fede»: «La Chiesa non ha e non può avere il potere di benedire le unioni dello stesso sesso. Una Chiesa locale non può prendere questa decisione, che coinvolge la disciplina della Chiesa universale» (15 marzo 2021). I tedeschi ribattono che questo avviene secondo il Diritto canonico. Quella omosessuale – incalza Parolin – è «un’altra questione su cui una Chiesa locale non ha la possibilità di avere una visione diversa. Perché anche se si riconosce che da un punto di vista soggettivo ci possono essere vari fattori che chiedono di non giudicare le persone, questo non cambia la valutazione della moralità oggettiva di questi atti».

L’approvazione dei tedeschi

L’11 marzo 2023 il Cammino sinodale approva con 176 sì, 14 no e 12 astensioni (per i vescovi 38 sì, 9 no, 11 astenuti) – chiedendo di «consentire ufficialmente nelle diocesi» le cerimonie di «benedizione delle coppie che si amano alle quali il Sacramente non è accessibile o che non vogliono contrarre un matrimonio sacramentale. Questo sulla base di una rivalutazione dell’omosessualità come variante normale della sessualità umana». Per Parolin il testo contraddice palesemente la dichiarazione «la Chiesa non ha e non può avere il potere di benedire le unioni di persone dello stesso sesso». Ne discuteranno a gennaio, aprile e giugno 2024 – i capi dei dicasteri romani e i tedeschi per chiarire ciò che nella dottrina e nella prassi della Chiesa è immutabile e ciò che può cambiare.

Lettera al popolo di Dio

Il 29 giugno 2019 il Vescovo di Roma richiama la Chiesa tedesca «a camminare verso la giusta strada, quella del Vangelo, senza trascendere in derive funzionaliste o riduzionismi ideologici»; mette in guardia «contro il grande peccato della mondanità e dello spirito mondano anti-evangelico»; ribadisce che «il cammino sinodale non può assumere decisioni dottrinali; non ha facoltà di obbligare vescovi e fedeli a nuovi modi di governo e nuove impostazioni di dottrina e di morale». Anche mons. Massimo Camisasca, vescovo emerito di Reggio Emilia, fondatore e superiore generale emerito della Fraternità dei Missionari di San Carlo Borromeo (ciellini) parla di «Chiesa tedesca e l’errore di rincorrere il mondo»: «Tanto più saremo assillati dal numero, tanto più le persone ci lasceranno. La Chiesa è “indietro” perché è chiamata da Cristo a stare dietro di lui».

Risposta a quattro teologhe

Il 10 novembre 2023 Francesco risponde a quattro donne – una teologa morale, una teologa, una filosofa e una pubblicista – che hanno criticato i risultati del Cammino sinodale. È preoccupato «per gli ormai numerosi passi concreti con cui grandi porzioni della Chiesa locale continuano a minacciare di allontanarsi dal cammino comune della Chiesa. Sono necessarie preghiera, penitenza e adorazione e aprirsi ai fratelli, soprattutto a quelli abbandonati sulla soglia delle chiese, in strada, in carceri e ospedali, piazze e città, invece di cercare la “salvezza” in sempre nuovi comitati e discutere sempre gli stessi temi».

Francesco esplicito con i vescovi

Nella «visita ad limina», in successivi incontri e in un’intervista all’«Associated Press» Francesco è chiarissimo: «Il pericolo è che si passi a qualcosa di molto, molto ideologico. E quando l’ideologia è coinvolta nei processi ecclesiali, lo Spirito Santo torna a casa perché l’ideologia supera lo Spirito Santo. L’esperienza tedesca non aiuta perché non è un sinodo o un cammino sinodale serio perché non è della totalità del popolo di Dio ma di un’élite». In che modo vogliono risolvere le questioni? In ​​base a quali criteri? «Sulla base dell’esperienza ecclesiale, attingendo dalla tradizione degli apostoli e traducendola nell’oggi, o sulla base di dati sociologici? Qui sta il problema di fondo. Bisogna avere pazienza, dialogare e accompagnare questo cammino elitario perché non finisca in qualche modo male, ma si integri nella Chiesa. Bisogna cercare di unire».

Entro il 2040 i cristiani saranno la metà

Nel maggio 2019 il Centro di ricerca di Friburgo calcola il dimezzamento dei cristiani in Germania – con il conseguente taglio delle entrate delle due Chiese, evangelica e cattolica – entro il 2060: quattro anni fa i protestanti sarebbero scesi da 21,5 milioni a 10,5 milioni, i cattolici da oltre 23 milioni a 12,3 milioni. Previsione non abbastanza pessimistica. Il sondaggio condotto dagli evangelici nell’ottobre 2022 rivede drasticamente al ribasso le stime. I cattolici registrano i risultati peggiori: il 62 per cento contro il 31% dei protestanti. Nel 2022 ben 522.821 persone hanno lasciato la Chiesa cattolica. Il 2,3 dei cattolici (su una scala da 1 a 7) hanno fiducia nella Chiesa; i protestanti il 3,3. Tra i cattolici prevale la rabbia per la disparità di trattamento delle donne, le strutture antidemocratiche e gli scandali.