Riconciliazione senza una presa di coscienza delle cose che si sono sbagliate sarebbe solo un atto superficiale, emotivo.  Atto penitenziale significa mettersi in discussione. Lo stile del Vangelo è incentrato sulla non simmetria, aprendo le braccia sulla croce anche se gli altri non mostrano alcun interesse per la nostra crocifissione. Ci sono gli errori del mondo, ma noi dobbiamo guardare anzitutto a noi stessi, la Chiesa, per una riconciliazione con il mondo. L’atteggiamento della Chiesa è sottolineato dal dualismo del sacro e del profano, cioè dalla contrapposizione tra i luoghi intesi come “religiosi” e tutto ciò che è esterno ad essi: per il cosiddetto “buon cristiano” in questa prospettiva la domenica è il giorno “sacro” in una settimana “profana”. Il cristianesimo non è compatibile con questo dualismo: l’evento dell’incarnazione lo ha definitivamente risolto, ma la mentalità lo conserva attivando la separazione tra Vangelo e cultura, tra Sacramenti e Vita. Il primo atto di riconciliarsi con il mondo è quello di mettere in discussione questo modo di pensare.

La laicità è presa di coscienza che la propria posizione o verità  non esaurisce e che di fronte a me c’è un altro/Altro. La “ricerca” apre lo spazio allo stupore: certe catechesi non prevedono stupore, poiché è tutto prestabilito. E’ necessario farsi prossimo, compagni di ricerca, di ascolto: c’è una preghiera laica, che è un grido di chi è perduto nella notte, credente o no. Abbiamo la possibilità di offrire ad un mondo che è “un tutto senza un oltre”, la trascendenza, un oltre: ciò accade se smettiamo di considerare il nostro agire come un apparato concluso, immutabile. Torniamo, quindi, all’essenziale del Vangelo e proponiamolo con gesto e parola, nella quotidianità, in modo opportuno: è la via perché la Chiesa sia vista diversamente dal mondo. Occorre uno stile di attività concreta, che non è attivismo – fare più cose possibile -, ma è ciò che produce frutti nella vita della gente. Tutto ciò va fatto con “leggerezza”, vissuto cioè con speranza, riscoprendo l’azione dello Spirito che soffia dove vuole.